Parliamo di bevande

senza esagerare con l'alcol

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  1. M U R P H Y
     
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    Non sono numerose le bevande locali, poche ma buone a mio parere.
    I liquori nazionali, originali e da non perdere, sono la “boukha”, un’acquavite di fichi e il thibarine digestivo a base di datteri.
    La preparazione di quest'ultimo, pare non essere delle piu' raffinate, e si narra di leggende circa la "masticazione" dei datteri poi messi a macerare in alcool.
    E su questo particolare potrebbe aprirsi un dibattito... personalmente non ci credo, forse sarà stato un sistema antico e familiare.
    Il digestivo più è "vecchio" più è pregiato e piacevole, paesi che vai, usanze che trovi.
    Tra gli ottimi vini prodotti in particolar modo nella regione di CAP BON, rosè o rossi, ricordiamo il Coteaux de Carthage, Tyna, Magon, Gris de Tunisie; tra i bianchi il Moscato di Kelibia.
    Per quanto riguarda le bevande, sono diffuse le bibite più comuni; la birra locale (“Celtia” è la più diffusa) costituisce una inaspettata e gradita sorpresa.
    Birra, liquori e superalcolici esteri, serviti soprattutto negli hotel, sono assai cari. Tra le bevande più diffuse, il té aromatico alla menta e il caffè turco dall’aroma spesso profumatissimo.
    Il tè alla menta è un vero e proprio rito: i tunisini sono soliti berlo caldissimo, anche se le temperature esterne superano i 40°.
    Consiglio vivamente i due digestivi da bere molto freddi, addirittura ghiacciati e la birra celtia... leggera ma molto amabile soprattutto d'estate.


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  2. M U R P H Y
     
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    Poco noti ma da non sottovalutare i vini tunisini.
    Le zone viticole più importanti sono quelle di Grombalia, Tunisi e Biserta.
    Per quanto riguarda i vini, vi è un ottimo vino moscato, denominato «Moscato di Tunisia», ma esistono anche discreti vini rossi, bianchi e rosati.
    In Tunisia sono molto diffusi i vitigni europei, quali l'Alicante-Bouchet, il Cinsault, il Grenache, il Carignan, il Nocera, il Pinot Nero, per i vini rossi; il Semillon, il Pedro-Ximenes, il Moscato di Terracina e il Moscato di Frontignan per i vini bianchi.
    Tra i vitigni locali vi è l'Abeidi, il Mizzutello, il Sultanieh.
    Legislazione
    Dal Decreto Legge del 1° Gennaio 1957, integrato dal Decreto 73.30 del 31 Maggio 1973, si sono create
    quattro categorie di vini:
    1) «VG.G.» (Vins de Consommation Courente)
    2) "VS.» (Vins Superieur)
    3 )«VD.Q.S.» (Vins Oelimites de Qualite Superieur)
    4) «A. O. C.» (Appelation d'Origine Controlee)
    Per quanto riguarda i vini moscati, in Tunisia esistono le seguenti «denominazioni di origine controllate": Moscato di Thibar, Rades o Moscato di Rades, Kelibia o Moscato di Kelibia, Coteaux de Tebourba, Sidi Salem.
    Una nota casa vinicola siciliana, "Le Cantine Calatrasi", nel 1999 ha concluso un accordo con un gruppo di imprenditori privati tunisini.
    A sollecitare l’operazione è stata la decisione del governo tunisino di cedere in locazione a privati, per un periodo non inferiore a 25 anni, le proprietà appartenenti allo stato, concedendo sgravi fiscali per 10 anni alle aziende straniere che investono in quel Paese e che rispettano determinati obblighi (il 40% del loro capitale deve essere tunisino e si deve garantire da subito un numero minimo di assunzioni).
    La joint venture della Calatrasi prevede un investimento nell'ammodernamento della cantina e dei vigneti pre-esistenti, che attualmente si estendono su una superficie di oltre 480 ettari, a circa 20 chilometri da Tunisi e la cui produzione annua è di circa 1.300.000 bottiglie.
    Già nella campagna 1999/2000 il vino prodotto in Tunisia dai vitigni a bacca rossa Carignan e Mourvede è stato trasportato negli impianti siciliani della Calatrasi e lì imbottigliato con il marchio Terrale e Selian.
    I vini del Deserto, intensi nel colore, morbidi e persistenti al palato, sono caratterizzati da forti e percepibili aromi speziati, che rievocano la calda atmosfera araba.
    Le uve Carignan, Grenache, Cinsault, Syrah e Chardonnay di ben nota tradizione francese coltivate in una terra particolarmente argillosa ed in presenza di un clima mediterraneo, permettono agli enologi di Cantine Calatrasi di ottenere vini di alta qualità, dal colore intenso e i sentori di speziato.
    I vini Terrale sono il frutto di una terra generosa che da anni viene coltivata con cura e dedizione dai viticulturi associati della Cantina Calatrasi. Le uve vengono controllate e selezionate con cura dagli agronomi dell’Azienda per dar vita a vini totalmente naturali, di forte personalità, generosi nel profumo e nel gusto, risultato della tradizione contadina che si tramanda da padre in figlio.

    Terrale - Syrah
    Varietà: Syrah
    Grado alcolico: 13%
    Terrale Syrah è ottenuto da uve provenienti da vigneti situati nelle zone collinari a sud di Tunisi; è un vino rosso porpora, dagli intensi profumi di ciliegia associati ad un sapore pieno e morbido
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    Selian Carignan
    Varietà: CARIGNAN
    Grado alcolico: 13.5%
    Selian Carignan è un vino dal colore rosso porpora intenso; al naso emana note complesse di frutta dolce e fichi.
    Il palato sa di prugna matura e frutti mediterranei con una nota finale di ciliegia nera che completa il profilo degustativo di un vino che è frutto del deserto.
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    Accademia del Sole - Shiraz
    Varietà: Shiraz
    Grado alcolico: 13.5%
    Molto intenso nel suo colore rosso, emana note dolci di frutta matura a bacca rossa. Al palato ha una struttura complessa ed un persistente sapore di ciliegia.

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  3. M U R P H Y
     
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    Alla ricerca di vini esotici in terre antiche
    di Burke Owens


    Tunisia
    "La Tunisia sembra più 'europea' del Marocco e i vini qui sono migliori di quelli bevuti a Marrakech.

    Abbiamo fatto una degustazione la prima notte che siamo arrivati a Tunisi, nei pressi delle rovine di Cartagine, la città costruita dai fenici 3.000 anni orsono e distrutta dai romani nel 146 AC. Il luogo non poteva essere più appropriato, visto che furono i Fenici che portarono il vino in Tunisia secoli fa. L'ambiente una cattedrale costruita dai francesi alla fine del 19mo secolo che oggigiorno viene usata per eventi speciali e concerti.

    Il vino bianco migliore che abbiamo assaggiato è stato il Muscat Sec de Kelibia, prodotto da Les Vignerons des Carthage (I Cantinieri di Cartagine). Il Moscato è un'uva molto aromatica che, nella zona di Kelibia, a est di Tunisi, viene vinificata in uno stile secco e fermo. La leggenda racconta che il Moscato venne coltivato in Tunisia dai fenici prima e dai romani poi, e da tutte le altre civiltà fiorite nella zona dopo di loro. Profumi pieni di rosa, lilla, pesca e melone escono dal bicchiere di questo delizioso esempio di vino prodotto nello stile del Vecchio Mondo.

    I rossi sono fatti con le stesse uve di origine francese usate in Marocco. Fra i due rossi degustati il Domaine Magon, un taglio a base di Carignano, è risultato essere il più semplice ed equilibrato, con sentore di ciliege mature e liquirizia.

    "Il mondo del vino è cambiato moltissimo negli ultimi 20 anni", dice Raouf Ben Cheldi, manager e procacciatore di vino per il ristorante La Montazah. "Pochissimi tunisini bevevano vino una generazione fa, adesso invece, non solo c'è interesse nel vino localmente, ma stanno arrivando anche investitori stranieri".

    In una degustazione fatta presso il suo ristorante, Ben Cheldi ha versato sei vini. Il migliore era di Selian, una cantina tunisina fondata 10 anni fa con fondi italiani.

    Un bianco di Selian fatto con uve Ugni Blanc e Chardonnay, ed un rosé sono risultati eccellenti ed avrebbero potuto essere stati prodotti in California. I sapori puliti, maturi e freschi mi hanno fatto ricordare i vini della zona di Santa Barbara."


     
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  4. M U R P H Y
     
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    Tunisia

    di Fabio Cimmino

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    Tra le nazioni emergenti nell'ambito della produzione di vino di qualità si dimentica troppo spesso, a torto, di annoverare un paese come la Tunisia. Qui operano, tra l'altro, già da alcuni anni, anche aziende italiane con risultati apprezzabili.
    Le zone viticole più importanti sono quelle di Grombalia, Tunisi e Viserta mentre, per quanto riguarda i vini, oltre al famoso «Moscato di Tunisia», si producono altre interessanti tipologie di rossi, bianchi e rosati.
    I vitigni più diffusi sono tutti di origine europea, per lo più francese: l'Alicante-Bouchet, il Cinsault, il Grenache, il Carignan, il Nocera, il Pinot Nero, per i vini rossi (e rosati) ed il Semillon, il Pedro Ximenes, il Moscato di Terracina e il Moscato di Frontignan per i vini bianchi. Non mancano, comunque, i vitigni locali, tra i quali ricordiamo l'Abeidi, il Mizzutello ed il Sultanieh.

    Il primo vino a "cadere" nel bicchiere è stato il Carignano rosè 2000, vin de soleil, Aoc Mornag prodotto dal Domain Atlas (gradazione 12 % prezzo duty free areoporto di Tunisi € 5.50). Si tratta di un carignano in purezza, vinificato in rosa che potrebbe, benissimo, essere "scambiato" per un buon rosato salentino. Colore rosa intenso e brillante. Bouquet elegante e delicatamente fruttato. Gusto sottilmente speziato, denota una struttura imponente che si adatta ad una grande varietà di piatti, specialmente piatti saporiti a base di pesce, come calamari alla brace o un soutè di frutti di mare ma, anche, ad altre preparazioni come delle costolette d'agnello alla griglia o, perchè no, restando in zona, un buon couscous.

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    Il secondo vino da me degustato pur essendo vinificato in Tunisia, da uve locali, è prodotto da una azienda italiana, la siciliana Caltrasi che gestisce Domaine Neferis a Khanguet, vicino Grombalia, nel nord della Tunisia. In etichetta, pur non essendo riportato il vitigno (o i vitigni), ci viene spiegata, invece, l'origine dell'affascinante nome. Selian era l'antico nome con cui veniva chiamato il deserto del Sahara. Questo bianco (6.50 € al duty free dell'areoporto di Tunisi), elegante e fruttato, ha ben poco da invidiare alla nostra produzione. Non è, di certo, un mostro di complessità, non ha la mineralità di uno chablis francese né la finezza di un vino altoatesino ma non dimentichiamo che si tratta pur sempre di uve figlie di terreni aridi e di un caldo torrido e siccitoso. E' comunque un vino molto intenso sia al naso che in bocca e che si lascia bere con grande piacevolezza.

    La stessa Calatrasi produce, con la stessa etichetta, anche un rosso più impegnativo ed allo stesso tempo ben più costoso (14 € duty free areoporto Tunisi). Si tratta del Selian Riserva ottenuto da 100% uve carignano. L' annata degustata, la 2001, è considerata una delle migliori in Tunisia. Le uve, dopo una soffice pressatura, sono fatte fermentare in barrique, dove il vino, successivamente, rimane ad affinare per circa altri 8 mesi. Particolare attenzione in tutte queste fasi viene prestata al controllo delle temperature. Il risultato è, ancora una volta, un vino elegantemente fruttato (frutti di bosco), leggero ma allo stesso tempo opulento. Sul finale si percepisce un lieve accenno di speziatura.

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    Un altro simbolo della produzione di vino di qualità in Tunisia è rappresentato dall'Imperial Magnus 2000 (10 € duty free areoporto di Tunisi) dello Chateu Saint Augustin, un AOC Sidi Salem, 1er Cru Classè, ottenuto da uve mourvedre, pinot nero e (udite!udite!) sangiovese. Le vigne sono disposte su ampi terrazzamenti esposti al sole di natura argilloso-calcarea. Il microclima ideale contribuisce, infine, alla perfetta maturazione delle uve. Viene così ottenuto un risultato di assoluta originalità che mi ha ricordato, per lunghi tratti, un nebbiolo per la sua austerità, per le note di frutta rossa sotto spirito, di terra, di cioccolata (mon cherì). Peccato per un lieve sbilanciamento sovralcolico e per un stato evolutivo già piuttosto avanzato.

    Aspirazioni meno ambiziose per il Magon 1996 AOC Tebourba 1er Cru prodotto da una Cooperativa di Produttori che si identifica con la sigla CCVV. Il vino non eccelle né per complessità né per finezza ma ciò nonostante si fa apprezzare per la tenuta nel tempo (stiamo comunque parlando di un vino che ha 7 anni!). Si tratta di un vino elevato in fusti di legno di rovere. Elevazione che gli conferisce una notevole rotondità e caratteristici sentori boisè pur senza appesantirlo. In questo caso ci troviamo di fronte ad un vino che si lascia bere con una certa facilità senza richiedere particolare attenzione.

    Infine ho provato un blend di carignano e syrah della Cave Viticole Bou-Argoub, il Prestige AOC Mornag 2000 (6.50 € duty free areoporto di Tunisi). Un vino che non eccelle in finezza ed armonia nonostante una struttura di tutto rispetto. Infatti ad un bouquet molto ricco e generoso caratterizzato da lievi sensazioni boisé, sentori fruttati ed avvolgenti rotondità, si contrappone in bocca una certa scompostezza e sul finale si avvertono tannini un tantino rustici e spigolosi.

    Per questa volta... Tunisia felix a tutti!


    Fonte L'acquaBuona, racconti di vino
    Fotografie Cantine Calatrasi
     
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  5. Taipan
     
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    Per chi volesse maggiori informazioni sui vini Calatrasi è possibile consultarne il sito ufficiale.

    Di seguito qualche notizia riguardante le tenute in Tunisia:

    CITAZIONE
    - La cantina -

    La cantina immersa nella tenuta tunisina denominata Domaine Nefreis, è ubicata nel sud-est della Tunisia, tra Tunisi ed Hammamet e a 30Km dal Mar Mediterraneo.

    Essa possiede le seguenti caratteristiche srtutturali:

    Impianto di vinificazione: 10000 ettolitri.

    Impianto di imbottigliamento:3000 bottiglie l'ora.

    Capacità produttiva: 1500 tonnellate.

    Magazzino: climatizzato che contiene fino a 250000 bottiglie.

    Barriccaia: 250 barrique.

    - I vigneti -

    La tenuta è costituita da 200 Ha di vigneti che fanno da cornice ad un castello di stile coloniale francese dei primi del ´900. In queste terre si coltivano uve di Syrah, Cinsault, Grenache, Carignan, Pedro Ximenes e Chardonnay.

    Si prevedono in breve tempo nuovi impianti di circa 48Ha.

    S.M.V.D.A. DOMAIN NEFERIS
    FERME SIDI SLAMA – KHANGUET HODJAJ
    8082 GROMBALIA
    TUNISIA
    TEL./FAX. +216 72255408

     
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  6. r o s a r i a
     
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    ........ sempre a proposito di vini,per chi si trova ad Hammamet e volesse acquistare vini tunisini e non solo, segnalo la rivendita di vini e alcolici che si trova a fianco dei magazzini generali, in centro, praticamentedi fronte alla piazza principale con l'orologio.Non c'e' nessuna insegna, punto di riferimento i magazzini generali.Il punto vendita osserva orari piu' rigidi rispetto a tutti i negozi che sono, soprattutto d'estate praticamente sempre aperti.VENERDI CHIUSO
    Rosaria
    ps i prezzi sono imposti e fissi e viene rilasciato regolare scontrino.
    Consiglio vivamente di controllare i prezzi prima, i prodotti importati(vedi martini)costano un occhio
     
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  7. r o s a r i a
     
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    Il vino si accompagna con il buon cibo.
    Segnalo, per averlo sperimentato di persona il ristorante CANNELLA ad Hammamet nord sulla route touristique.Salendo lo trovate sulla sinistra.Prendete un taxi.
    Il proprietario è un italiano, Santino e la cuoca è francese, Sabine.Ambiente accogliente.Alle pareti foto e locandine di vecchi film.......Santino è un appassionato.Il fine settimana musica dal vivo con il cantante dei DELFINI che vive e lavora in Tunisia.Si mangia bene e si trascorre una piacevole serata.Frequentato da tutti gli italiani e nn solo che vivono e lavorano ad Hammamet.
    Rosaria
    ps Il locale si trova al primo piano, con terrazza annessa.Si deve salire una stretta scala .Insegna esterna
     
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6 replies since 21/9/2005, 21:42   2369 views
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